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ABA e Autismo

ABA e Autismo

L’ABA (Analisi Comportamentale Applicata) è la scienza che permette di modificare comportamenti attraverso la manipolazione degli eventi antecedenti e conseguenti. E’ lo studio delle relazioni funzionali, degli eventi che cambiano in base ad altri eventi.

E’ applicabile a qualunque situazione, a qualunque patologia ed età e ad ogni comportamento socialmente significativo che deve essere modificato per diventare adattivo. La letteratura scientifica internazionale e le Linee Guida per l’Autismo redatte dalla Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza (S.I.N.P.I.A.) affermano chiaramente che l’ABA è la terapia di scelta per questa patologia; ricordiamo che tale scienza non è appannaggio esclusivo dell’Autismo ma porta al raggiungimento di importanti risultati anche con altri tipi di disturbi del comportamento e più in generale con altre disabilità.

ASD

L’Autismo e i Disturbi dello Spettro Autistico (ASD) sono disturbi del neurosviluppo caratterizzati da un funzionamento mentale atipico che tende a perdurare per tutta la vita. Gli ASD sono causati da un’alterata maturazione cerebrale biologicamente determinata e compaiono già nei primissimi anni di vita.

I Disturbi dello Spettro Autistico sono molto frequenti (1 bambino ogni 68 ne è colpito ed i maschi vengono colpiti 4 volte più delle femmine) e rappresentano la causa più frequente di disabilità, comportando un dispendio ingente di risorse umane ed economiche.

L’elevata frequenza del disturbo, la sua cronicità e gli alti costi assistenziali fanno dell’Autismo e dei ASD una vera emergenza socio sanitaria non solo nei paesi occidentali ma in tutto il mondo ponendo pressanti questioni di politica sanitaria e di ricerca delle molte cause degli ASD, che sono conosciute soltanto nel 20% dei casi.

L’autismo non è:

  • Timidezza, blocco psicologico
  • Carenza di amore materno
  • Scelta di isolamento, ripiegamento nel proprio mondo
  • Chiusura in pensieri profondi o fantastici
  • Psicosi o nevrosi
  • Disturbo che guarisce dopo l’infanzia

Autismo è grave difficoltà per:

  • Giocare con i giocattoli e con gli altri bambini
  • Comunicare in modo funzionale
  • Esternare i propri sentimenti
  • Comprendere i sentimenti altrui
  • Interagire in modo appropriato con gli altri
  • Sviluppare le capacità intellettive

IL BAMBINO CON AUTISMO


La diagnosi precoce nel bambino è il prerequisito per avviare la presa in carico con gli interventi consigliati dalla Linea Guida 21 dell’Istituto Superiore di Sanità. Per ottenere i migliori risultati occorre che l’educazione speciale intensiva e strutturata intervenga nei primissimi anni di vita, quando il cervello presenta una grande plasticità, ancora prima che venga fatta la diagnosi definitiva. Il Pediatra di libera scelta deve fare una breve osservazione su tutti i bambini al compimento dei 18 mesi ed indirizzare i casi sospetti ai centri specializzati, che devono effettuare tutti gli esami necessari ed avviare al più presto il percorso abilitativo. I genitori vanno aiutati ed informati per evitare che cadano in mano a chi propone pratiche illusorie (Terapie psicodinamiche e Lacaniane del bambino e della madre, Chelazione di metalli, Ossigeno-terapia iperbarica, Omotossicologia, ecc.) che non forniscono prove certe e documentate sulla loro efficacia e che danneggiano, ritardano e precludono una seria presa in carico del bambino con autismo. Al momento, gli unici interventi raccomandati sono quelli di tipo cognitivo-comportamentale. Anche a scuola tali interventi educativi debbono essere utilmente impiegati, come previsto dal progetto educativo individualizzato. Insegnanti ed educatori devono avere una formazione specifica come previsto dal MIUR.

 

L’ADOLESCENTE CON AUTISMO


Nella vita di un ragazzo adolescente, la scuola rappresenta il più importante ambito educativo ed abilitativo. Se ben utilizzato può offrire le migliori possibilità per raggiungere il più elevato grado di autonomia possibile. Per fare questo è necessario lavorare sulla formazione di insegnanti, educatori e assistenti all’autonomia e comunicazione per fare in modo che queste figure possano lavorare per includere gli alunni con autismo e prepararli alla vita adulta.

 

L’ADULTO CON AUTISMO


Al compimento del 18° anno la persona con autismo viene abbandonata dalla Neuropsichiatria e di fatto perde, oltre alla diagnosi, ogni diritto ad una presa in carico e ad un’abilitazione specifica. Nessuno fruisce di un progetto di vita individuale, come previsto dall’art. 14 della Legge 328 /2000, neanche i più dotati. Sono pochissimi gli esempi di centri diurni e residenziali forniti di operatori specializzati, nella maggior parte dei centri gli adulti passano il tempo in attività infantili o pesantemente sedati coi farmaci. La sfida sta nel trovare una terza via tra l’istituzionalizzazione ed il vivere in famiglia, come nelle fattorie sociali, quali ad esempio “la Semente” di Spello (Pg) e le Bio Fattorie sociali nel Veneto, oppure esperienze di integrazione lavorativa legate alla formazione scolastica di istituti alberghieri o agrari. Vanno valorizzati i progetti che portano le persone con autismo a lavorare in ambiente normale.

Fonte: Convegno Giornata Mondiale della Consapevolezza dell’Autismo 2015